Elisabetta Franchi presenta “La mia bambina”
La storia di Elisabetta Franchi, anima del brand omonimo, è la storia di una donna che è riuscita a conquistare l’universo femminile grazie al suo stile e alla sua creatività: un mix di grande passione, di studio scrupoloso del prodotto e di un’assoluta dedizione al lavoro. La designer che da bambina creava i vestiti per le sue bambole e sognava di vestire tutte le donne del mondo, ha deciso di iniziare a raccontare storie di stile anche per le bambine che, come lei, indossando i suoi capi, non vogliono smettere di sognare. Principesse moderne che vivono atmosfere magiche e glamour, attraverso la sartorialità e le linee essenziali e raffinate dei capi.
La collezione riflette l’anima del brand con dettagli identificativi della donna. Una rivisitazione degli anni ’50 a misura di bambina che si ritrova declinata in forme e materiali, in stampe e accessori. Dal crepe di seta ai tessuti stampati, dai toni tenui e delicati ai colori più vivaci, tante combinazioni improntate sulla qualità e il DNA della Maison.
Protagonisti essenziali e caratteristici di questa prima collezione la BETTY DOLL, icona della designer Elisabetta Franchi con la passione per la moda e il CANE TEO, declinati in stampe, patch, spille e collettini per rendere unici e personali i capi di collezione. Fedele al suo animoAnimal Friendly, Elisabetta Franchi concepisce la collezione nel perfetto rispetto per gli animali e la natura, portando avanti la sua mission aziendale a favore della salvaguardia degli animali.
Per questo esordio nel mondo del Kidswear, Elisabetta Franchi ha deciso di affidare la produzione e la distribuzione a cura di Gi.Mel. S.r.l., la designer afferma “Sono entusiasta di questo nuovo e importante progetto, da piccola sognavo di vestire le donne, oggi vestire le bambine rappresenta per me la chiusura di un cerchio, di un sogno. Sono sicura che l’esperienza di Gimel contribuirà al raggiungimento di un grande successo”. L’Amministratore Delegato, Alberto Dalena, afferma a sua volta che “Conoscere Elisabetta è stato un gran piacere e divenire protagonisti di un suo progetto un grande onore”.
